Consigli utili, coppia, Crescita, relazioni

3 cose sull’amore: i tre aspetti fondamentali per stare bene in coppia

Abbiamo spesso un’idea errata delle relazioni. Ci viene insegnato che l’amore è la fusione quasi totale con l’altro.

Ci aspettiamo che una coppia di innamorati viva nella stessa casa, mangi insieme tutte le sere, abbiano pensieri sessuali solo per il partner, condividano gli amici comuni e la pensino sempre in modo molto simile.

Questa è una visione molto romantica ma che ingaggia il partner in una sfida impossibile da raggiungere e che spesso sfocia in disaccordi e litigi.

Ma quali sono i 3 ingredienti che rendono una coppia felice nella vita reale?

  • La gentilezza: trovate qualcuno che sia gentile verso le vostre imperfezioni e accetti le cose buffe e incoerenti che vi caratterizzano;
  • La condivisione delle vulnerabilità:  trovate qualcuno con cui condividere ansie e paure; con cui essere fragili, onesti e che faccia lo stesso con voi senza maschere ne sovrastrutture;
  • La comprensione reciproca: cercate qualcuno che sia incuriosito dai vicoli bui delle vostre menti, dalle ossessioni, dalle preoccupazioni e viceversa che anche voi possiate incuriosirvi nello scoprire la complessità del vostro partner.

Questi tre elementi sono più importanti di qualsiasi interesse condiviso: potete anche aver letto entrambi tutte le opere di filosofia del XX secolo o avere la passione per lo sci alpinismo ma se non vi sentite visti, accettati e capiti per quello che siete finirete sempre per sentirvi molto soli, pur essendo in due.

Consigli utili

Buoni propositi: 10 consigli per realizzarli, cambiando solo l’1%.

Fine anno: tempo di oroscopi, previsioni e… buoni propositi.

Questo 2020 ha cambiato molte cose ma non le tradizioni: come ogni fine/inizio anno non possono mancare i buoni propositi.

Quali sono i più comuni?

I propositi più comuni di inizio anno sono il perdere peso, praticare più sport, smettere di fumare, sapersi organizzare meglio, essere meno stressati nell’anno nuovo.

Le statistiche tuttavia indicano che questi auspici sono raramente portati a termine.

Come mai non realizziamo i nostri buoni propositi?

Principalmente per 3 motivi:

  1. Spesso riguardano aspetti che per noi rappresentano difficoltà, nuovi stili e modi di vita.
  2. Le vacanze natalizie ci offrono una pausa dal tran tran quotidiano, ma una volta rientrati nella routine lo stress, la stanchezza e le scadenze ci sovrastano… Con la conseguenza che il nuovo e non ancora consolidato modo di fare passa in secondo piano.
  3. Basiamo tutto sulla nostra forza di volontà ma, se già siamo alle prese con le difficoltà della vita di tutti i giorni, quanta forza ci serve per imparare qualcosa di nuovo?

E’ inutile formulare i propositi? NO! Alcuni studi indicano che i buoni propositi possano essere di grande utilità se formulati correttamente

Come formulare efficacemente i nostri buoni propositi?

Ecco qualche consiglio, basato su alcuni principi cardine dei cambiamenti: scegliere le priorità, tenerle sempre in mente, essere concreti e muoversi a piccoli passi. Vediamo come:

  1. Stiliamo un elenco di cosa vogliamo raggiungere o modificare  (la costanza, la pazienza, il tempo per se stessi, praticare sport, …) e cosa invece vogliamo abbandonare (l’incostanza, l’impazienza, la rabbia, lo stress, la pigrizia, …);
  2. Attribuiamo delle priorità
  3. Conserviamo la lista ben in vista, così da rileggerla al bisogno;
  4. Pensiamo in termini di desideri (“Desidero sentirmi in forma fisicamente e avere un corpo sano” versus “Devo fare sport un’ora al giorno”);
  5. L’1% al giorno: non dobbiamo stravolgere le nostre abitudini, ma fare una piccola cosa diversa ogni giorno;
  6. Non procrastinare, meglio fare che pensare!
  7. Stabiliamo azioni specifiche, precise, semplici e misurabili (ad esempio dedicare mezz’ora al giorno alla lettura, un’ora allo sport, fare colazione con la frutta – dove e in quale orario, senza rimandare o posticipare); 
  8. Teniamo traccia (con orologi, agende, post-it) di quello che facciamo ogni giorno. Questo piccolo espediente aiuterà a motivarci e ricordare a noi stessi i traguardi raggiunti;
  9. Non deve essere o tutto o niente: basta un piccolo cambiamento ma costante nel tempo;
  10. Chiediamo a chi ci sta vicino di fungere da “reminder” (non in maniera svalutante o critica), e di incoraggiarci e ricordarci in maniera positiva i nostri obiettivi.

Sapete quanto ci vuole a creare nuove routine?

La psicologia sostiene che ci vogliano tra i 21 e i 66 giorni, circa due mesi, quindi non dobbiamo mollare al primo scoglio; è necessario essere costanti soprattutto per il primo periodo, dopodiché verremo ampiamente ripagati.

Vi auguriamo buon inizio nuovo anno! 

La Tartaruga – Centro di Psicotraumatologia ed EMDR

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seconda ondata: una bussola psicologica
Consigli utili, Covid

Covid, seconda ondata: una bussola psicologica.

L’impressione per molti è che questa nuova ondata sia più dura da affrontare rispetto alla precedente, anche se oggi conosciamo la pandemia. Disorientamento, rabbia, rassegnazione, orientiamoci tra le varie sensazioni che stiamo vivendo, cercando di capire come affrontare al meglio questa spiacevole situazione.

Cosa è cambiato con la seconda ondata?

Durante il periodo estivo, con il ritorno alla socialità, le vacanze e la scuola, molti hanno avuto l’illusione di poter tornare alle proprie routine. La speranza era quella di aver chiuso un capitolo doloroso della propria storia e di poter finalmente intraprendere un ritorno alla vita “normale”. 

La seconda ondata ha dato origine a una serie di reazioni ed emozioni molto diverse. Durante il primo lockdown prevalevano lo shock, l’incertezza e la paura, ma anche la solidarietà e il senso di unità.

Ora le emozioni prevalenti sono la rabbia, come emerge dalle proteste sempre più accese nelle piazze e dagli episodi di violenza, l’apatia e la rassegnazione.

“Non ce n’é coviddi”: spieghiamo la NEGAZIONE

Sono sempre di più le persone – i negazionisti, i complottisti – che credono che il virus non esista o che cercano spiegazioni astruse ed elaborate; questo fenomeno è conosciuto in psicologia del trauma con il termine Negazione. Si tratta di un meccanismo di difesa primitivo, che la mente attiva quando sente di essere soverchiata e di non avere più alcuna via di fuga. Una reazione di protezione che è più accentuata in coloro che hanno maggiore difficoltà a cambiare il proprio stile di vita e faticano a reagire in modo proattivo alle situazioni. 

Un fenomeno decisamente comprensibile in questo momento, che ovviamente non rispecchia il dato di realtà. Dobbiamo quindi cercare di proteggerci il più possibile dalle fake news e mettere in atto le misure di protezione che ci consentono di mantenere un buon equilibrio psicofisico.

Come fronteggiare al meglio questa nuova fase? I nostri consigli.

Preso atto della difficile situazione che stiamo vivendo e delle differenze individuali, ecco qualche consiglio pratico che ci sentiamo di dare.

  1. Evitare di isolarsi – l’essere umano è un animale sociale che necessità della prossimità degli altri per mantenersi in equilibrio. Quindi, con le dovute precauzioni, è bene continuare a restare in contatto con i propri cari (usate Skype, Zoom, … insomma i mezzi sono tanti).
  2. (o meglio 1B) Se avete la possibilità di incontrare di persona i vostri cari: non toglietevi la mascherina! Tendiamo a sentirci più al sicuro in un ambiente famigliare e ad abbassare la guardia… ma così mettiamo in pericolo proprio le persone che abbiamo più a cuore!
  3. Programmare una routine, così da dare alla mente un senso di prevedibilità e normalità.
  4. Limitare i momenti della giornata dedicati all’informazione, evitando la fascia serale, quella che precede il sonno.
  5. La sera godiamoci un bel film o leggiamo un libro, spegniamo social e la ricerca di informazioni. Meritiamo di rilassarci… e perdere per qualche ora il contatto con l’attualità non peggiorerà l’emergenza.
  6. Imparare piccole tecniche di rilassamento e meditazione che aiutano il sistema nervoso centrale a ritrovare la propria calma.
  7. Proteggiamo i più piccoli: assicuriamoci di dare loro solo le informazioni necessarie a comprendere la situazione. Spiegate in modo veritiero e chiaro, ma senza dare inutili dettagli. Non dimentichiamo che stanno vivendo un’età da tutelare.

Nessuno è sbagliato

Nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato (neanche un negazionista) o in possesso di meno strumenti se è in difficoltà nell’affrontare una situazione che per tutti ha il carattere dell’eccezionalità.

Quando il disagio sperimentato è fuori controllo, non dobbiamo avere paura nel ricercare l’aiuto di un intervento esperto, in grado di aiutarci a spiegare e vivere la situazione, alleviando le difficoltà.

La Tartaruga – Centro di Psicotraumatologia e Terapia EMDR

Le professioniste del centro ricevono a Lecco e Online su appuntamento: per informazioni basta chiamarci o inviare una mail a centrolatartaruga@gmail.com oppure inviarci un messaggio diretto sui social. Ci trovate su Instagram e Facebook!