seconda ondata: una bussola psicologica
Consigli utili, Covid

Covid, seconda ondata: una bussola psicologica.

L’impressione per molti è che questa nuova ondata sia più dura da affrontare rispetto alla precedente, anche se oggi conosciamo la pandemia. Disorientamento, rabbia, rassegnazione, orientiamoci tra le varie sensazioni che stiamo vivendo, cercando di capire come affrontare al meglio questa spiacevole situazione.

Cosa è cambiato con la seconda ondata?

Durante il periodo estivo, con il ritorno alla socialità, le vacanze e la scuola, molti hanno avuto l’illusione di poter tornare alle proprie routine. La speranza era quella di aver chiuso un capitolo doloroso della propria storia e di poter finalmente intraprendere un ritorno alla vita “normale”. 

La seconda ondata ha dato origine a una serie di reazioni ed emozioni molto diverse. Durante il primo lockdown prevalevano lo shock, l’incertezza e la paura, ma anche la solidarietà e il senso di unità.

Ora le emozioni prevalenti sono la rabbia, come emerge dalle proteste sempre più accese nelle piazze e dagli episodi di violenza, l’apatia e la rassegnazione.

“Non ce n’é coviddi”: spieghiamo la NEGAZIONE

Sono sempre di più le persone – i negazionisti, i complottisti – che credono che il virus non esista o che cercano spiegazioni astruse ed elaborate; questo fenomeno è conosciuto in psicologia del trauma con il termine Negazione. Si tratta di un meccanismo di difesa primitivo, che la mente attiva quando sente di essere soverchiata e di non avere più alcuna via di fuga. Una reazione di protezione che è più accentuata in coloro che hanno maggiore difficoltà a cambiare il proprio stile di vita e faticano a reagire in modo proattivo alle situazioni. 

Un fenomeno decisamente comprensibile in questo momento, che ovviamente non rispecchia il dato di realtà. Dobbiamo quindi cercare di proteggerci il più possibile dalle fake news e mettere in atto le misure di protezione che ci consentono di mantenere un buon equilibrio psicofisico.

Come fronteggiare al meglio questa nuova fase? I nostri consigli.

Preso atto della difficile situazione che stiamo vivendo e delle differenze individuali, ecco qualche consiglio pratico che ci sentiamo di dare.

  1. Evitare di isolarsi – l’essere umano è un animale sociale che necessità della prossimità degli altri per mantenersi in equilibrio. Quindi, con le dovute precauzioni, è bene continuare a restare in contatto con i propri cari (usate Skype, Zoom, … insomma i mezzi sono tanti).
  2. (o meglio 1B) Se avete la possibilità di incontrare di persona i vostri cari: non toglietevi la mascherina! Tendiamo a sentirci più al sicuro in un ambiente famigliare e ad abbassare la guardia… ma così mettiamo in pericolo proprio le persone che abbiamo più a cuore!
  3. Programmare una routine, così da dare alla mente un senso di prevedibilità e normalità.
  4. Limitare i momenti della giornata dedicati all’informazione, evitando la fascia serale, quella che precede il sonno.
  5. La sera godiamoci un bel film o leggiamo un libro, spegniamo social e la ricerca di informazioni. Meritiamo di rilassarci… e perdere per qualche ora il contatto con l’attualità non peggiorerà l’emergenza.
  6. Imparare piccole tecniche di rilassamento e meditazione che aiutano il sistema nervoso centrale a ritrovare la propria calma.
  7. Proteggiamo i più piccoli: assicuriamoci di dare loro solo le informazioni necessarie a comprendere la situazione. Spiegate in modo veritiero e chiaro, ma senza dare inutili dettagli. Non dimentichiamo che stanno vivendo un’età da tutelare.

Nessuno è sbagliato

Nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato (neanche un negazionista) o in possesso di meno strumenti se è in difficoltà nell’affrontare una situazione che per tutti ha il carattere dell’eccezionalità.

Quando il disagio sperimentato è fuori controllo, non dobbiamo avere paura nel ricercare l’aiuto di un intervento esperto, in grado di aiutarci a spiegare e vivere la situazione, alleviando le difficoltà.

La Tartaruga – Centro di Psicotraumatologia e Terapia EMDR

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