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STORIA DELLA MIA ANSIA e di 5 strategie per imparare a gestirla.

“Mi sono concessa di riconoscere l’ansia solo quando ho creduto di aver scoperto la cura: scrivere storie, portarle in scena. È stata l’ansia a non farmi fermare mai”.  Con questa frase Lea, la protagonista del nuovo libro di Daria Bignardi, da cui prende il titolo il nostro post, descrive come ha fatto amicizia con la propria ansia.

Ma che cos’è l’ansia? Questa famigerata e temuta sensazione che tutti cerchiamo di evitare ma che ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita?

In primis, l’ansia NON è un’emozione. È un calderone di sensazione ed emozioni, belle e brutte che si traducono a livello somatico;

l’ansia è un campanello che ci informa che sta avvenendo un cambiamento, dentro o fuori di noi, e il nostro corpo si prepara ad affrontarlo.

Nelle situazioni di percepito “pericolo”, per esempio una situazione sociale,  luogo chiuso, un incontro importante il nostro corpo si deve preparare all’azione e per questo il cuore inizia a battere più veloce, i nostri muscoli si contraggono, sentiamo l’adrenalina che ci tiene su di giri.

Quando questo meccanismo va in tilt iniziamo a percepire i segnali d’allarme senza una reale situazione stressante da affrontare e col passare del tempo impariamo ad associare i sintomi fisici alla paura.

Tachicardia, nodo alla gola, vertigini, paura di morire, sono tutti i segnali tipici che il nostro sistema d’allarme è andato in cortocirucito.

Si può fare qualcosa? Ovviamente si.

Ecco alcuni piccoli esercizi utili per poter imparare a gestire ansia e attacchi d’ansia:

1. “Non sto morendo”. Per quanto tutto il nostro corpo sia in allerta e per quanto terrorizzante non si muore per un attacco di panico. Ripeterselo come un mantra aiuta a tenerci focalizzati sul presente.

2. Visualizza l’attacco di panico come un’onda: arriva veloce ed improvviso ma se ne va altrettanto velocemente.

3. Respira: porta la tua attenzione sul respiro e rallentalo. Cerca di respirare con la pancia, sentendo l’aria che entra ed esce piano piano dai polmoni.

4. Attiva la memoria di lavoro con facili trucchetti: pensa a tutti gli animali che iniziano per , ai tutti i tuoi compagni delle elementari, ai fiori di colore rosa…. Scegli un trucchetto che per te sia facilmente accessibile.

5. Evita che si cronicizzi!! Come per qualsiasi disturbo prima lo intercetti e te ne prendi cura meglio é. Ogni attacco pregresso si immagazzina nella nostra memoria e diventa un “trigger”, un detonatore, per nuovi attacchi. 

6. Rivolgiti ad uno psicologo per evitare che diventi un disturbo cronico e sia lui a controllare la tua vita!

Se ti riconosci in uno di questi punti o conosci qualcuno che potrebbe aver bisogno di un aiuto specialistico, non esitare a contattarci!

La Tartaruga – Centro di Psicotraumatologia e Terapia EMDR

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