La mente di un bambino è come un sottomarino e le esperienze vissute come traumatiche sono paragonabili a dei missili che lo colpiscono. Per non sentirsi sopraffatto e riuscire a sopravviere ai “colpi” il bambino chiude le aree danneggiate della sua mente-sottomarino in compartimenti stagni: separa e allontana i pensieri, le emozioni, le sensazioni fisiche e tutto quello che lo rimanda alle esperienze spiacevoli. Queste parti, però, non scompaiono, ma rimangono li, compartimentate, fino a quando qualche evento non apre la loro porta e tutto quello che vi era dentro esplode, inondando caoticamente la vita del bambino.
La psicoterapia aiuta i bambini a dare un significato a tutto quello che si trova dentro il compartimento stagno, così che possano guardare al passato ed al futuro con “nuovi occhi”.
Attraverso il lavoro terapeutico si cerca di comprendere le ragioni profonde del disagio del minore e lo si aiuta ad affrontare le situazioni difficili, mantenendo il focus sulle sue esigenze di protezione, di cura e riparazione.
Il Centro utilizza un approccio multimodale, che trae spunti teorici e tecnici da molte scuole di pensiero, integrando alle tradizionali tecniche psicoterapeutiche metodi riconosciuti come particolarmente validi nelle situazioni di trauma infantile.
A tale scopo il trattamento propone, ove utile, l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) come metodo specifico per la risoluzione adattiva della patologia post-traumatica.
Il coinvolgimento dei caregivers è una parte importante del trattamento, in quanto è indispensabile che siano partecipanti attivi del percorso aiutando i bambini nei momenti di difficoltà e rinfornzando i loro progressi.
Ai genitori viene assicurato, durante tutto il percorso terapeutico, un sostegno efficace, teso al riconoscimento in modo corretto ed alla gestione dei comportamenti sintomatici del bambino, e, non da ultimo, alla elaborazione delle proprie risonanze emotive.