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La metamorfosi di un adolescente: consigli per genitori che aiutano il bruco a diventare farfalla.

Tra bisogno di vicinanza ed esplorazione l’adolescenza è un periodo a volte turbolento e fonte di cambiamenti.

Quando inizia l’adolescenza?

Avere in casa un ragazzo tra i 12 e 20 anni, perché sì, ormai l’adolescenza arriva prima e finisce dopo, è un po’come stare sulle montagne russe. O come dice un collega, Alberto Pellai, è come giocare al tiro alla fune.

Lasciare fare o imporre disciplina?

I ragazzi iniziano a tirare la corda sempre di più, vogliono più libertá, meno regole, meno “rotture” e il compito del genitore sta nel sapere quando lasciar vincere e quando, invece, bisogna tenere il punto.

Se un genitore è troppo rigido rischia di impedire al figlio di esplorare il mondo e di diventare un adulto non in grado di agire nel mondo e gestirne le conseguenze.

Quello che invece non dà mai confini rischia di lasciarlo senza una base sicura, in preda alle proprie insicurezze.

Giochi da equilibrista?

Il periodo dell’adolescenza è il periodo in cui si insegna ai figli la delicata arte della negoziazione e l’arma migliore per mamma e papà è la flessibilità.

Ecco qualche consiglio per aiutare i genitori a giocare al meglio questa faticosa partita:

  1. Agli adolescenti non servono genitori amici. Hanno bisogno di un genitore autorevole, capace di restare in ascolto delle sue esigenze ma di dare delle regole.
  2. Anche quando sembrano disinteressati i ragazzi osservano e danno peso ai messaggi che gli arrivano.
  3. Cambiare che fortuna! I cambiamenti, anche quelli che ci sembrano disastrosi, sono segnali di una metamorfosi.  Siete i testimoni del suo evolversi da bruco a farfalla.
  4.  Anche se un figlio sembra indifferente, per lui conta molto ciò che dicono o fanno mamma e papà.
  5. Gli amici sono importanti: per un ragazzo l’appartenenza al gruppo dei pari è fondamentale per la sopravvivenza psicologica. Sono il banco di prova della sua amabilità.
  6. Quando ottiene un buon risultato diteglielo ad alta voce. Le vostre parole sono sempre importanti.
  7. Contate fino a 10: quando siamo arrabbiati i lobi frontali non funzionano. Lasciate sbollire la rabbia per una notte, ma la mattina, riprendete il discorso comunicando eventuali sanzioni o castighi.
  8. La libertà si guadagna a piccoli step: quando dimostrano di essersela meritata concedete un pezzettino in più.

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La Tartaruga – Centro di Psicotraumatologia e Terapia EMDR

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